sabato 22 marzo 2014

Politic Fair Play




Nel calcio, da quando ne ha dettato le norme nello specifico l’ex calciatore Michelle Platini, dal gennaio del 2007 Presidente dell’UEFA, il Financial Fair Play o Fair Play Finanziario ha il compito di livellare la qualità delle formazioni calcistiche europee impedendo loro di investire patrimoni economici nella costituzione di formazioni ricche dei migliori calciatori del globo a danno delle competitrici magari non in grado di sostenere questo sforzo monetario. Questo progetto è stato introdotto dal Comitato Esecutivo UEFA nel settembre 2009 allo scopo di far estinguere i debiti contratti dalle società calcistiche e a indurle, nel lungo periodo, ad un auto-sostentamento finanziario. Il piano di fair play finanziario si prefigge diversi obiettivi:
Dare al sistema finanziario delle società un ordine e una razionalità
Stimolare l'auto-sostenibilità delle società, soprattutto a lungo termine
Stimolare la crescita delle infrastrutture
Stimolare la crescita dei settori giovanili
Incoraggiare la società a competere soltanto entro i propri introiti
Accertarsi che le società onorino gli impegni finanziari nei tempi prestabiliti
Diminuire le pressioni sulle richieste salariali e sui trasferimenti
Limitare gli effetti dell'inflazione nel mondo calcistico

Ebbene, io credo che questo progetto sia da prender d’esempio per morigerare il mercato in Europa. Tutto il mercato, intendo. E’ giusto che all’amministratore di una ditta che perde commesse, licenzia il personale e di fatto impoverisce un’azienda venga riconosciuto un benefit solamente perché ha distribuito un utile agli azionisti? Tutti in coro diciamo di no ma nessuno ha la più vaga idea di come interrompere questa prassi consolidata. In nostro aiuto, per una volta tanto, c’è l’esempio del calcio. Se lo Stato non riconoscesse questa prassi e la punisse fiscalmente ci troveremmo di fronte ad una nuova frontiera rooseveltiana del mercato e del liberismo. Nessuno può violare le regole di base della competizione economica, nemmeno in nome del “sacro” capitale (come sta avvenendo oggi davanti ai nostri occhi). Se l’ex Presidente USA fosse ancora vivo insegnerebbe ai suoi bis-bis-bis-bis-ecc. nipoti che il Fisco non è un nemico da combattere né una slot machine con cui giocare fino all’infinito bensì un indirizzo politico, grazie al quale combattere i comportamenti umani più beceri e distruttivi e favorire quelli biologicamente più efficaci.