martedì 31 gennaio 2017

Harry Potter va alla guerra


 
Jasper Maskelyne non è il nome di un condottiero, né tantomeno quello di un dittatore, ancor meno può ricordare il celebre maghetto di Hogwarts. Il suo ruolo nella Seconda Guerra Mondiale e la vittoria degli alleati sui tedeschi, però, non è stato affatto secondario. Gli Alleati devono molto a quest'uomo. Egli si arruolò volontario nell'Esercito. Determinato ed orgoglioso della sua Patria, riuscì a sottoporre alcune delle sue idee addirittura al primo ministro inglese, Winston Churchill, il quale, comprendendo di avere di fronte a sé una persona che poteva essere utile alla causa gli affido subito una piccola brigata di soldati, autonoma nelle scelte e nei movimenti. Questa squadra era formata da disegnatori, falegnami, ceramisti, vetrai, pittori, musicisti, artigiani, fabbri, ingegneri, artisti. Maskelyne realizzò in Egitto un falso porto di Alessandria a circa 9 km di distanza da esso. Con intelligenti giochi di luce, durante i bombardamenti tedeschi, occultò il vero obiettivo militare (nascondendo nientemeno che il Canale di Suez) e mostrò invece in piena luce un sito roccioso dal valore strategico assai modesto. Ad El Alamein nel 1942 , Maskelyne e la sua equipe costruirono una intera divisione (e cioè mezzi militari e soldati) in cartone e fantocci. Posizionata in prima linea, con questo espediente, gli alleati riuscirono ad ingannare l'esercito tedesco guidato da Rommel che abboccò all’esca e si fece aggirare dal vero esercito. Un medesimo trucco da prestigiatore venne usato per lo sbarco in Normandia. Per l’occasione vennero realizzati ponti e traffici radio fasulli, si eseguirono bombardamenti ripetuti in are di scarso valore militare, i rifornimenti vennero paracadutati apposta in luoghi sbagliati, persino le navi furono ricreate da Maskelyne e la sua brigata con attrezzatura di scena (compensato, polistirolo, gonfiabili). Ligio al suo senso del dovere, Maskelyne non pretese mai alcuna onorificenza e, forse, per mantenere il segreto militare e salvare anche la sua vita tale proposta non gli venne mai fatta. Gravi motivi di alcolismo lo condussero alla morte a Nairobi in Kenya nel 1973. Il mago della Guerra, in quell’occasione, dopo averla evitata per tanti altri soldati, non riuscì a fuggire e a scampare l’incontro con colei che non può essere nominata (la Morte).
Pier Giorgio Tomatis