Jasper
Maskelyne non è il nome di un condottiero, né tantomeno quello di
un dittatore, ancor meno può ricordare il celebre maghetto di Hogwarts. Il suo ruolo nella Seconda Guerra Mondiale e la
vittoria degli alleati sui tedeschi, però, non è stato affatto
secondario. Gli Alleati devono molto a quest'uomo. Egli si arruolò
volontario nell'Esercito. Determinato ed orgoglioso della sua Patria,
riuscì a sottoporre alcune delle sue idee addirittura al primo
ministro inglese, Winston Churchill, il quale, comprendendo di avere
di fronte a sé una persona che poteva essere utile alla causa gli
affido subito una piccola brigata di soldati, autonoma nelle scelte e
nei movimenti. Questa squadra era formata da disegnatori, falegnami,
ceramisti, vetrai, pittori, musicisti, artigiani, fabbri, ingegneri,
artisti. Maskelyne realizzò in Egitto un falso porto di Alessandria
a circa 9 km di distanza da esso. Con intelligenti giochi di luce,
durante i bombardamenti tedeschi, occultò il vero obiettivo militare
(nascondendo nientemeno che il Canale di Suez) e mostrò invece in
piena luce un sito roccioso dal valore strategico assai modesto. Ad
El Alamein nel 1942 , Maskelyne e la sua equipe costruirono una
intera divisione (e cioè mezzi militari e soldati) in cartone e
fantocci. Posizionata in prima linea, con questo espediente, gli
alleati riuscirono ad ingannare l'esercito tedesco guidato da Rommel
che abboccò all’esca e si fece aggirare dal vero esercito. Un
medesimo trucco da prestigiatore venne usato per lo sbarco in
Normandia. Per l’occasione vennero realizzati ponti e traffici
radio fasulli, si eseguirono bombardamenti ripetuti in are di scarso
valore militare, i rifornimenti vennero paracadutati apposta in
luoghi sbagliati, persino le navi furono ricreate da Maskelyne e la
sua brigata con attrezzatura di scena (compensato, polistirolo,
gonfiabili). Ligio al suo senso del dovere, Maskelyne non pretese mai
alcuna onorificenza e, forse, per mantenere il segreto militare e
salvare anche la sua vita tale proposta non gli venne mai fatta.
Gravi motivi di alcolismo lo condussero alla morte a Nairobi in Kenya
nel 1973. Il mago della Guerra, in quell’occasione, dopo averla
evitata per tanti altri soldati, non riuscì a fuggire e a scampare
l’incontro con colei che non può essere nominata (la Morte).
Pier
Giorgio Tomatis