martedì 13 maggio 2014

In ricordo di Arnoldo Foà, maestro di teatro e poesia




Arnoldo Foà è morto alla bella età di 98 anni. Una lunga vita dedicata all’arte teatrale e alla poesia. La sua personalità titanica, la sua voce dal timbro inconfondibile, ha fatto di lui uno tra i maggiori attori italiani di prosa. Tra i suoi moltissimi lavori per il teatro, il cinema e la televisione, lo vogliamo ricordare, soprattutto, per la magistrale e insuperabile interpretazione di Sir Daniel Brackley, nello sceneggiato televisivo “La Freccia Nera”, tratto dall’omonimo romanzo di Robert Luis Stevenson. Lo sceneggiato andò in onda, in bianco e nero, nel remoto 1968: io, allora, avevo appena quattro anni, ma non mi persi una sola delle sette puntate e canticchiavo a memoria la canzone delle Frecce Nere. Gli atteggiamenti di burbero e di spietato, messi in campo da Foà per interpretare il signorotto dispotico Daniel Brackley, furono eccezionali, tanto da lasciarlo nell’immaginario televisivo di tutti noi. Foà, come uomo di teatro, fu anche un eccellente interprete del teatro tragico di Vittorio Alfieri: vestì i panni di Agamennone e quelli di Saul ed ottenne un più che meritato successo. Grande appassionato di poesia, Foà non disdegnava i recital poetici: io ebbi occasione di intervistarlo nel 2002, durante una delle sue partecipazioni alle serate culturali di “Cantalibri”. Dietro al suo atteggiamento di burbero c’era un uomo coltissimo, un grande affabulatore, un attore di razza, un uomo intelligente, vigoroso e di gran carattere. Addio, Arnoldo: a tutti noi, appassionati di teatro e poesia, la tua voce inconfondibile ci mancherà davvero molto, e grazie di cuore per aver dato tanto lustro al teatro italiano.


Fabrizio Legger

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