E così ci siamo lasciati alle spalle
anche l'esordio dell'Expo. A dire il vero, a dirla proprio tutta,
esso è stato all'altezza delle aspettative. E anche di più.
Ci avevano detto che l'Expo sarebbe
stato scoppiettante, che avrebbe rappresentato una svolta per la
nostra economia e ci sarebbero stati fiumi di liquidità in direzione
di Milano.
Beh... avevano perfettamente ragione.
Scoppiettante, questo inizio, è stato
proprio scoppiettante. Magari non proprio nel senso che si era
prospettato ma non si può proprio dire che non lo sia stato. Merito
dei Black Bloc, degli antagonisti, dei “teppistelli”. L'esordio è
stato proprio un susseguirsi di fuoco e fiamme (quello delle molotov
e delle auto incendiate), di esplosioni (di vetri), di colori (quelli
delle bombolette spray).
Anche la svolta nell'economia c'è
stata. Tutta. Basta rivolgersi ai proprietari dei beni devastati
dall'orda barbara di manifestanti. Sicuramente, tutta quella
distruzione porterà a qualcosa in termini di PIL.
Per quanto riguarda i fiumi di
liquidità, anch'essi non sono stati inferiori alle attese. Le pompe
idrauliche dei mezzi antisommossa usati dalle Forze dell'Ordine hanno
immesso sulle strade milanesi tanta di quell'acqua come non si vedeva
dai tempi dell'ultima alluvione.
La ciliegina sulla torta, la sorpresa
non attesa, è stata la calata dal cielo di metallo giallo. Poco
importa se si trattava di una targa di latta e anziché dal cielo è
piombata a terra proveniente dal soffitto di un padiglione. Beh, a
dirla tutta, prima di arrivare in terra ha colpito anche qualcuno ma
è stato un equivoco. Si era preso troppo alla lettera il concetto
dell'Expo: “colpire l'immaginazione delle persone”. Tutto il resto è colpa dei soliti gufi...
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